FANTASTICI QUATTRO n° 57 del 12/06/1973

FANTASTICI QUATTRO n° 57 del 12/06/1973 – Il Potere e il Pericolo (Fantastic Four, 60, 03/1967) Scritto S.Lee – Disegni J.Kirby – Rifinitura J.Sinnott.

Padrone del potere cosmico rubato a Silver Surfer, il Dott. Destino dà sfoggio della sua potenza mentre i Fantastici 4 osservano impotenti. Come se non bastasse, Wyatt porta loro la notizia che Johnny è andato a Latveria per affrontarlo.

La Torcia Umana si rende conto che è vano ogni attacco e Victor se ne sbarazza creando un vorticoso turbine. La Pantera Nera fornisce ai restanti Fantastici, uno dei suoi velocissimi apparecchi volanti e il gruppo si fionda sul posto. Destino li intercetta e i 3 precipitano. Reed acchiappa Sue e si salvano. Ben si catapulta contro Victor, il quale, fidandosi del suo potere, lo affronta corpo a corpo. Grazie alla propria forza di volontà, la Cosa gli tiene testa.

Reed e Sue ritrovano uno scosso Johnny e si riuniscono per trovare un modo di rallentare Destino e permettere l’arrivo della famosa arma che, Mr Fantastic è sicuro, capovolgerà le sorti della battaglia. Intanto gli Inumani fanno il loro primo incontro con gli umani mandandoli poi in fuga, perché volevano attaccarli avendo paura di loro e dei loro poteri.

Nel frattempo il Dott. Destino si appresta a sferrare l’ultimo attacco ma ecco che arriva il marchingegno di Richards costruito a tempo di record dai militari e da Tony Stark: l’ala volante anti-cosmica, che riesce ad assorbire parte dell’energia cosmica del sovrano di Latveria. Ma poi qualcosa sembra non andare come dovrebbe perché Victor si riprende e decide di distruggere l’arma volante, che schizza verso lo spazio. E commette l’errore di seguirla, infatti, essendo detentore del potere cosmico, incappa nel divieto che Galactus ha imposto al suo araldo di non poter oltrepassare l’atmosfera terrestre. Il “blocco” di Galactus fa scomparire Destino, e l’asse d’argento ritorna verso il suo legittimo proprietario, Silver Surfer, ancora prigioniero nel castello di Latveria.

– SUB-MARINER – E il Malvagio chiamerà (Tales to Astonish, 101, 03/1968) Scritto A.Goodwin – Disegni G.Colan – Rifinitura D.Adkins.

Mentre Namor si riposa, il solito incubo lo perseguita: un losco individuo gli appare sfidandolo a ucciderlo. Namor non riesce a ricordare chi sia, sa solo che l’incubo è iniziato a manifestarsi dopo aver visitato la sua antica dimora di Atlantide e lo scontro con il Saccheggiatore, quindi è la che dovrà tornare per provare a capire. Intanto, la nuova Atlantide sta contemplando i danni scaturiti dallo scontro con il Saccheggiatore. Sono costretti a erigere una nuova città in un altro punto e piangono il loro sovrano, che credono morto, dopo che ha salvato la popolazione distruggendo la macchina dell’uragano. Con questa azione si è riscattato ai loro occhi e a quelli di Lady Dorma che credevano fosse un traditore.

Sub Mariner nel frattempo ha raggiunto il continente antartico e scopre una caverna nelle montagne. Inoltrandosi nei cunicoli, scopre una città sepolta dal ghiaccio. All’improvviso una specie di statua di ghiaccio si anima e lo attacca, mettendolo a dura prova.

Namor si adatta al freddo intenso e scaraventa il bruto verso una parete, sfondandola. Al di là di essa, su di un trono, c’è la misteriosa figura dei suoi incubi.

La storia prosegue nel singolo numero: “Iron Man & Sub-Mariner” n°1 del 1968: “Call Him Destiny… or Call Him Death!”, prima di inaugurare la serie dedicata a Sub Mariner.

Il tipaccio si chiama “Destino” (non c’entra niente con Victor…) e usa il suo Elmetto del Potere per attaccare Namor. Poi lo provoca chiedendogli se ricorda quando lo aveva sconfitto un tempo molto lontano.

E apprendiamo la sua storia: si chiama Paul Destine, è dotato poteri telepatici e, con il nome di “Mentallo” lavorava in un circo. Nel 1920 incontrò il padre di Namor, capitano dell’Oracle, Leonard McKenzie, e si unì a lui nell’esplorazione dell’antartico.

Leonard si accorse di non potersi fidare del suo accompagnatore, ma non riuscì comunque a evitare che si impossessasse dell’Elmo del Potere, con cui ha incrementato le sue capacità telepatiche. Terminato il racconto riprende la battaglia con Namor, e lo seppellisce sotto tonnellate di roccia ghiacciata.

– SUB-MARINER – Anni di Gloria, Giorno del Destino (1a parte) (Prince Namor, The Sub-Mariner, 1, 05/1968) Scritto R.Thomas – Disegni J.Buscema – Rifinitura F.Giacoia.

Namor non è morto come pensa Destino, e le parole da lui pronunciate sul padre, gli fanno ricordare una storia raccontatagli da sua madre, Fen, quando la nave del capitano McKenzie aveva danneggiato il regno di Atlantide facendo esplodere delle cariche piazzate male. L’imperatore di Atlantide Tha’Korr ordinò a sua figlia Fen di organizzare una spedizione di guerrieri per scoprire il responsabile. Fen decise di andare da sola ma venne scoperta dall’equipaggio dell’Oracle. Grazie ad una pozione era in grado di respirare fuori dall’acqua.

Dopo alcuni giorni avvenne l’inaspettato, Fen e Leonard si innamorarono e si sposarono. L’Imperatore inviò i suoi guerrieri all’assalto della nave. Il capitano McKenzie morì e Fen fu riportata indietro. Dal suo amore con l’umano nacque Namor. Namor continua a perdersi nei ricordi: lo vediamo contro i terrestri e poi al fianco di alcuni di loro contro i nazisti. Infine una nuova ondata di bombardamenti giungono dal mondo di superficie e Namor vola a scoprire i colpevoli. Molti suoi compagni perdono la vita e alla fine trova il responsabile: Destino, che sfrutta il potere del suo Elmo per costringerlo ad obbedire ai suoi comandi e per cancellargli la memoria.

Lo invia poi nella città di New York mentre lui torna in stato di animazione sospesa per completare il potenziamento dei suoi poteri. Giunto, suo malgrado, nel mondo degli uomini, Namor vaga senza metà sforzandosi di ricordare chi fosse. Incontra la Torcia Umana in un ospizio, la quale, dopo avergli tagliato la barba incolta, lo getta in acqua per verificare se è il vero Sub Mariner di cui tutti hanno perso le tracce.

Piombato in acqua Namor ha uno shock che gli fa tornare la memoria, e si precipita verso Atlantide, ma il suo regno non esiste più, distrutto dagli esperimenti nucleari. Allora sfoga la sua ira contro il mondo di superficie scatenando il mostro Giganto. La Torcia chiama gli altri Fantastici per affrontare il mostro distruttore…

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