CAPITAN AMERICA n° 18 del 19/12/1973

CAPITAN AMERICA n°18 del 19/12/1973 – Battaglia disperata (Captain America 102, 06/1968) Scritto S.Lee – Disegni J.Kirby – Rifinitura S.Shores.

Dopo lo scontro con il Teschio Rosso e il suo terribile Dormiente, Cap viene ripescato dal mare e portato in salvo, ma del Teschio Rosso non si hanno più notizie. Nick Fury informa Rogers che, per il momento, il problema più urgente è trovare un modo di fermare il quarto Dormiente che minaccia di distruggere il pianeta; hanno il cristallo sonico servito per attivarlo, ma non sanno come usarlo per bloccarlo. Intanto il Teschio viene anche lui ripescato, a soccorrerlo sono gli Esuli, i fanatici del nazismo che vogliono proseguire i folli piani dei loro antenati, e lo conducono alla loro isola nascosta.

Cap intanto si mette in azione e si libera di 3 sicari che volevano farlo fuori, aiutato anche dall’affascinante Agente 13 dello SHIELD, con cui ha iniziato un rapporto “affettuoso”. Mentre il Dormiente continua a fare danni, Cap e l’Agente 13, partiti in missione, sono aggrediti da truppe volanti degli Esuli. Se ne liberano con agilità e prontezza e si ritrovano sul luogo dell’ultimo disastro causato dal pericoloso androide. Mentre si domandano come possa il cristallo essere d’aiuto, ecco che il Dormiente, attirato dalle onde sonore da esso sprigionate, riappare in superficie. Cap ce la mette tutta per provare a fermarlo, ma è come battersi con una montagna.

L’Agente 13 inizia a preoccuparsi per il suo amato, e le sue emozioni sembrano trasferirsi, tramite il cristallo sonico, al Dormiente, che inizia a barcollare, ma poi il bruto afferra il Capitano e l’Agente 13 aumenta il suo panico nel vederlo in pericolo di vita; la sua paura aziona il cristallo sempre di più finché esplode dopo aver dissolto anche il Dormiente. I due si abbracciano commossi e il Teschio Rosso, pur amareggiato per la fine del suo mostro, ora sa qual è il punto debole del Capitano: il suo amore per la ragazza…

– X-MEN – Il Sacrificio supremo (X-Men 16, 01/1966) Scritto S.Lee – Disegni J.Kirby e J.Gavin – Rifinitura D.Ayers.

Le sentinelle del dott. Trask hanno catturato gli X-Men, e il Professor X è rimasto da solo fuori dalla loro fortezza sotterranea. Riesce a trovare un passaggio in auto e a tornare negli studi tv dove una Sentinella era caduta a terra durante l’attacco precedente, e scopre che ciò è stato causato dall’interferenza di un palazzo di prodotti di cristallo che ha bloccato i segnali di Master Mold, l’androide capo di tutte le Sentinelle, che sta obbligando il dott. Trask a creargli un esercito. Intanto gli X-Men, che erano stati rinchiusi in una sfera antigravità, passano al contrattacco.

Ne fanno fuori diverse ma il secondo squadrone di Sentinelle li abbatte con i raggi stordenti. Per fortuna il Professor X arriva giusto in tempo al comando degli elicotteri della polizia che stanno portando il gigantesco cristallo del palazzo che aveva annullato il controllo sulla Sentinella degli studi televisivi, e tutte le Sentinelle della base sotterranea cadono a terra. Gli X-Men vanno a caccia di Master Mold, il quale ha già fatto partire la catena di montaggio del suo futuro esercito. Ma il dott. Trask si ribella e distrugge la sorgente di potere ionico che alimenta tutta la base, compreso Master Mold.

Tutto inizia a esplodere e a franare, e gli X-Men, guidati anche dagli ordini mentali di Xavier, escono a fatica fuori dalla base ormai ridotta ad un cumulo di macerie.

– La Fine dell’Universo (Tales of Suspense 41, 05/1963) Scritto S.Lee – Disegni S.Ditko.

Siamo nell’anno 3000 e all’Accademia delle scienze è in corso un’importante riunione. Possono costruire un’astronave in grado di viaggiare nello spazio ad una velocitù superiore a quella della luce, pertanto hanno l’ambizioso progetto di far viaggiare un uomo alla fine dell’universo per scoprire cosa si trova, e provare a tornare indietro per raccontarlo; ma è un’impresa disperata e occorre un volontario. Si fa avanti un uomo a cui non importa più vivere sulla Terra e che non si fa scrupoli se dovesse morire nello spazio. Riesce miracolosamente nell’impresa, scopre il segreto dell’universo e torna indietro. Ma giunto sulla Terra continua a ripetere solo una frase: “io so!” Allora pensano che sia impazzito e si raccomandano di non provare a mandare più nessun altro, ma almeno ora lo vedono contento.

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