(1977) Saturnino Farandola – Mariano Rigillo – Paperino della Girandola

Viaggi Straordinarissimi di Saturnino Farandola nelle 5 o 6 parti del mondo ed in tutti i paesi visitati e non visitati da Giulio Verne” (Voyages très extraordinaires de Saturnin Farandoul dans le 5 ou 6 parties du monde visités et ne pas visités par Jules Verne), è un romanzo di genere fantastico-esotico scritto dallo scrittore, illustratore e giornalista francese Albert Robida nel 1879.

  

Robida, che ha realizzato diversi libri che trattano di fantascienza, avventura, storia ecc. ha anche illustrato il romanzo con tanti bei disegni.

Il romanzo narra delle avventure e disavventure di Saturnino Farandola, il quale, strappato da una tempesta dalla nave su cui era imbarcato con i suoi genitori, si ritrova, ancora bambino, su di un’isola della Polinesia nell’Oceano Pacifico abitata da grosse scimmie da cui viene allevato. Però non si adatta alla vita delle scimmie e, diventato adulto, si mette per mare e viene preso a bordo della “Bella Leocadia” del comandante “Lombrico”. Durante i viaggi sbarcano su di un’isola del Borneo dove trovano grandi tartarughe che i marinai si divertono a cavalcare; subiscono l’attacco dei pirati malesi e il comandante Lombrico ci lascia le penne; allora Saturnino gli  succede nel comando e inizia così una serie di viaggi in tutto il mondo e anche nello spazio, incontrando molti personaggi famosi creati da Jules Verne.

Il primo è il Capitano Nemo con il suo Nautilus, che interviene ad aiutare i marinai contro i pirati. Dall’Isola Misteriosa Farandola raggiunge poi l’Australia, con la nave che viene trainata da una balena; poi gli Stati Uniti dove, tra indiani e banditi, incontra Fileas Fogg che ha intrapreso un nuovo viaggio intorno al mondo per battere il suo precedente record. I due personaggi si ri-incontrano nel Nicaragua, divisi tra lo stato del Sud, dove si trova Fileas, e quello del Nord, dove si trova Saturnino. I due stati entrano in guerra e i due personaggi guidano le rispettive truppe usando armi avveniristiche e strampalate. A vincere è Saturnino, che poi riparte per i suoi fantastici viaggi, in Africa e persino nello spazio raggiungendo Saturno. Tornato sulla Terra lo troviamo in Asia a cercare lo smarrito “Elefante Bianco” nel Siam, poi India, Tibet, Cina, Giappone, Polo Nord e Russia. Finalmente ritorna nella sua isola di Pomotù dove termina il suo girovagare in compagnia delle sue care scimmie.

Il film e lo sceneggiato.

Sul personaggio è stato girato un film muto italiano nel 1913: “Le avventure straordinarissime di Saturnino Farandola”, diretto e interpretato da Marcel Fabre,

con Nilde Baracchi (Mysora) e altri ancora. Il film si compone di 4 episodi: “L’isola delle scimmie”, “Alla ricerca dell’elefante bianco”, “La regina dei Makalolos”, “Farandola contro Fileas-Fogg”

Ed è stato realizzato anche uno sceneggiato per la televisione, sempre italiano, che partiva Giovedì 7 Aprile 1977 sulla Rete Due all’interno della “Tv2 Ragazzi”: “Saturnino Farandola”; sceneggiatura di Raffaele Meloni e Norman Mozzato; scenografie di Paolo Petti; musiche di Ettore De Carolis; regia di Raffaele Meloni. 13 puntate della durata di circa mezz’ora l’una realizzate presso gli studi del Centro di Produzione Tv di Napoli.

Il protagonista è interpretato dall’attore italiano Mariano Rigillo, nelle doppie vesti di protagonista e narratore. Tra gli altri attori protagonisti abbiamo: Attilio Cucari (Bora-Bora, il capo dei pirati), Emilio Marchesini (Mandibola), Silvio Anselmo (Capitan Lombrico), Daria Nicolodi (Bumbaja, il braccio destro di Bora Bora), Giovanni Poggiali, Donatina De Carolis, Bonnie Foy, Claudia Lawrence e Flavio Colombaioni (Saturnino da piccolo).

Nella prima messa in onda, che terminò il 2 giugno ’77, furono mandate in onda solo 9 delle 13 puntate; le restanti 4 (più 1 di raccordo) furono trasmesse nel mese di dicembre dello stesso anno. Fu ri-trasmesso, al completo nella prima replica che iniziò il 2 giugno 1980 e finì il 30 dello stesso mese. Ogni puntata iniziava con il pubblico in attesa nella saletta cinematografica “Lumiere” del 1896;

con diversi “personaggi” caratteristici: la signora “Impaziente”, quella “Emozionata”, la “Romantica”, la “Curiosa”, il signore “con la Bombetta”,

quello “Informatissimo”, “l’Ironico”, e così via. Nello sceneggiato, dei cinque continenti attraversati dai viaggi di Farandola ce ne sono solo tre: l’Oceania, l’Asia e l’Africa, per poi ritornare all’isola di Pomotù.

La trama è la seguente: naufragata la sua nave e morti i suoi genitori e l’intero equipaggio, le onde del mare portano la culla del piccolo Saturnino verso l’isola Pomotù, dove viene preso in custodia dal popolo delle scimmie che lì, ha la sua dimora.

Crescendo, Saturnino si rende conto di essere diverso dai suoi “fratelli” e, a 12 anni, decide di partire. Si fabbrica un tronco, saluta i suoi amici e parte per l’avventura. Sul mare viene intercettato dalla nave: “Bella Leocadia”, sotto la guida del comandante “Lombrico”; ad avvistarlo è il suo aiutante: “Mandibola”. Il capitano lo prende a bordo e, per 10 anni, Saturnino vive sulla nave trasportando merci e spezie in giro per il mondo.

Compiuti i 22 anni la nave di Saturnino viene assalita dai pirati malesi comandati dal pirata “Bora Bora“, e il capitano muore.

Farandola e Mandibola sono fatti prigionieri e si salvano solo grazie all’abile galanteria di Saturnino che abbindola la crudele “Bumbaja”, il braccio destro del pirata;

poi riprende il comando della nave e fissa la sua base sull’Isola delle Tartarughe.

Solcando i mari vive mille avventure incontrando molti personaggi creati da Giulio Verne come il “Capitano Nemo” che gli fa visitare il Nautilus e gli dona delle tute da palombaro.

Le tute sono poi usate da Farandola e Lombrico per esplorare il fondo marino, alla caccia di una balena che ha inghiottito la bella Mysera. Li ritroviamo poi nel Siam alla ricerca del sacro “Elefante Bianco”. Ma se la vedono brutta perché vengono condannati dal rajah per colpa del perfido e malvagio mandarino della polizia, “Nao-King”.

Per loro fortuna la “colonnella” delle Amazzoni, che si è invaghita di Mandibola, li aiuta a fuggire. Saturnino non rinuncia alla caccia all’elefante perché c’è una ricca ricompensa, e va in Giappone dove fa breccia nel cuore della principessa Yamidà. Dando la caccia ai pirati gialli, ritenuti responsabili del rapimento dell’elefante, Saturnino e Mandibola raggiungono la Cina e si scontrano con gli sgherri di Nao King.

L’elefante fugge ancora, stavolta in Siberia e, proseguendo le ricerche, Saturnino incontra un altro personaggio di Giulio Verne: “Michele Strogoff”. Infine il bianco elefante è ripreso e, dopo averlo restituito al Rajah, riscuotono l’ambita ricompensa.

Nuovo viaggio in Africa dove viene derubato dai negri della tribù “Gram-Gram”. Vagando per la giungla arriva nel villaggio dei “Makalolo”, dove lo stregone lo presenta alla bella regina che è una bianca di nome “Caroline”. Anche lei si unisce ai viaggiatori e, insieme, partono per l’Egitto. Saturnino vive molte altre avventure e nel corso dei sui viaggi incontra un altro personaggio di Verne: “Phileas Fogg” impegnato nel suo viaggio intorno al mondo. Infine, deluso dai suoi simili, Farandola fa ritorno alla sua amata isola di Pomotù, dove si mette a regnare con il nome di Saturnino 1°.

Per restare fedeli al libro di Robida, le scenografie dello sceneggiato sono state realizzate bidimensionali e riproducono le illustrazioni dello stesso autore del romanzo; così come anche i costumi, quasi tutti prevalentemente in bianco e nero.

Le versioni a fumetti.

Dal ’38 al ’40 Pier Lorenzo De Vita ha illustrato un fumetto su Farandola sceneggiato da Federico Pedrocchi e poi da Guido Mellini, pubblicato, a puntate, sul “Topolino Giornale” a partire dal n° 301 del 29 settembre 1938, e fino al 396 del 25 luglio 1940;

riproposto poi nella serie “Albi d’Oro” e nella serie “Albi Grandi Avventure”.

Un seguito-parodia del romanzo è stato poi realizzata sui n° 223 – 224 – 225 del Topolino Mondadori in formato libretto, dal 25 novembre 1959, fino al 25 dicembre ‘59: “Le straordinarie avventure di Paperino Girandola”.

Disegni di Pier Lorenzo De Vita, testi di Guido Martina. Protagonisti sono Paperino, zio Paperone, Qui, Quo, Qua e la succursale australiana dei Bassotti. Storia ristampata, una prima volta, nella 1a serie de “I Classici di Walt Disney” n° 11 dell’aprile 1963.

Zio Paperone ha trovato un libro in un vecchio mobilio il libro dei viaggi di Saturnino Farandola, in cui ha scoperto che il prode viaggiatore, diretto all’Isola Misteriosa sulla “Bella Leocadia”, ha nascosto un tesoro di 54 milioni, dell’epoca, dopo averlo sottratto ai terribili pirati: “Schiumatori della Sonda”.

Paperino si esalta dopo il racconto e si auto-nomina “Paperino Girandola”, promettendo di scoprire il tesoro. Ora i paperi sono in viaggio con la “Leocadia II”, una vecchia nave di Paperone.

Giunti sull’Isola, Paperino, dopo essersi addormentato su una tartaruga che credeva un masso, viene sorpreso dalle grandi scimmie che in lui vedono un discendente del fu Saturnino che tanto ha fatto per loro, e decidono di trattenerlo con la forza.

Soccorso da zio e nipoti, tutti insieme sfuggono dalle scimmie e, superata una grotta, trovano i resti del Nautilus.

 Il sottomarino è danneggiato, ma le tute da palombaro funzionano ancora e, con quelle, raggiungono la Leocadia II.

Purtroppo Paperino si è attardato e viene ingoiato da una balena. Zio Paperone arpiona l’animale nel tentativo di salvare il nipote ma la balena parte a spron battuto portando la nave vicino ad una nuova terra, e va a spaccarsi la testa contro gli scogli . Paperino viene sbalzato fuori ma accorrono i gendarmi che li arrestano tutti. Poiché Paperone si rifiuta di pagare l’ammenda, vengono imprigionati. A pagare la multa intervengono i Bassotti australiani che collegano la presenza di Paperone con qualcosa di prezioso nella zona.

 Grazie ai nipotini riescono a fuggire, ma Paperino sbaglia rotta e, invece di riportarli all’Isola Misteriosa, dove Paperone crede ci sia il tesoro, li fa finire nello stato del “Paparagua del Norte”. Qui incontrano Fileas Fogg III, nipote del più celebre zio con cui Paperino litiga per “diritti di precedenza”.

Mentre i “paperi” raggiungono la capitale del nord, Fileas si reca a “Paragua del Sud” e chiede soddisfazione della litigata del giorno prima; poi dichiara anche guerra, dopo che entrambi si erano dichiarati vincitori della sfida dei treni col cannone, evitata grazie all’ingegno dei nipotini.

A vincere lo scontro sono Qui, Quo, Qua e Paperino, utilizzando delle bombe al cloroformio

con cui “addormentano” il più numeroso esercito nemico. A bordo di una mongolfiera, tornano quindi verso la Leocadia II, togliendola, sempre con lo stesso metodo, ai Bassotti.

Trovato un nuovo, e più completo libro, su Saturnino, scoprono che il tesoro e dalle parti della Francia, anche se non sanno bene dove. Paperino conduce la nave questa volta nella giusta direzione, ma, distraendosi, la fa affondare sugli scogli. Paperone è furioso, ma non tutto il mal viene per nuocere: indossate nuovamente le tute da palombaro scovano il tesoro sotto il mare, trovando il relitto della “Bella Leocadia”.

5 pensieri su “(1977) Saturnino Farandola – Mariano Rigillo – Paperino della Girandola

  1. Si, anche io lo ricordo poco nella trama, mi ricordo che lo vedevo a casa dei miei nonni, quando li andavo a trovare quasi ogni pomeriggio in quegli anni, anche perché abitavamo molto vicini. La sigla però non l’ho mai dimenticata ed è una delle cose che più mi è rimasta impressa degli anni ’70..

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