Le Giovani Marmotte e il loro mitico Manuale

Qui, Quo, Qua fanno orgogliosamente parte delle “Giovani Marmotte”, un’organizzazione che raccoglie giovani scout pronti ad intervenire per proteggere la natura e per soccorrere chi ha bisogno d’aiuto. Soprattutto nel periodo delle vacanze estive, i “Giovani Esploratori” si radunano nei boschi nei pressi di Paperopoli sotto la guida suprema del “Gran Mogòl”.

Portano un cappello in pelo, stile Davy Crockett, con un rombo giallo come simbolo; una maglietta di solito nera o blu, e un fiocco di solito giallo. Oltre ai vari equipaggiamenti da scout dispongono dell’immancabile omonimo “Manuale”, una sorta di enciclopedia universale piena di dati e notizie sui più disparati argomenti, come ad esempio la storia della Terra e delle sue civiltà nel corso dei secoli, mappe geografiche, dizionari linguistici e chi più ne ha più ne metta. Le dimensioni del Manuale non sono poi così enormi ma, nonostante le modeste dimensioni, i dati elencati sono incredibilmente tanti! Grazie al loro “infallibile” libretto, Qui, Quo, Qua aiutano anche lo Zio Paperone nella ricerca di tesori o di altri preziosi reperti.

Le “GM” affrontano lotte ecologiche ma vivono anche avventure contro furfanti vari e in mondi “fantastici”.  Sono sparse in tutte il mondo e spesso i nipotini, nei loro viaggi insieme a Zio Paperone e Paperino, prendono contatto con le varie filiali per farsi aiutare.

La prima storia in cui i tre nipotini appaiono nelle vesti di Giovani Marmotte è: “Operation St. Bernhard”, realizzata da Carl Barks nel 1951, e pubblicata su “Walt Disney’s Comics and Stories” n° 125 del febbraio 1951; in questa storia, insieme a Qui, Quo, Qua e Paperino, un altro protagonista è il cane San Bernardo Bornworthy, ribattezzato da noi Gargantua e poi Bolivar, che viene addestrato dalle tre “Marmotte”; storia da noi pubblicata sugli “Albi tascabili di Topolino” n° 142, del 21 marzo 1951, con il titolo “Paperino e l’E.S.S.B”.

Ad affiancare Barks nel disegnare le successive storie delle GM, si sono poi aggiunti Kay Wright, Tony Strobl e John Carey.

Lo spunto della loro nascita è probabilmente dato dal precedente cortometraggio del ’38: “Bravi Scouts” (Good Scouts), sceneggiato da Barks e Harry Reeves, in cui vediamo Qui, Quo, Qua impegnati come giovani esploratori sotto la disastrosa guida di Paperino.

La prima volta invece che si fa ricorso all’aiuto del Manuale, chiamato però in modo diverso, in originale: “Libro della Conoscenza dei Giovani Esploratori”, è nella storia di Carl Barks: “Zio Paperone pesca lo skirillione” (“The Secret of Atlantis”), pubblicata su “Uncle Scrooge” n° 5 del 25 marzo 1954; in Italia su Topolino libretto n° 91 del 25 maggio 1954, dove viene tradotto come: “Manuale dei Giovani Esploratori”.

Diventa ufficialmente “Manuale delle Giovani Marmotte” in una storia successiva, sempre di Carl Barks, pubblicata su “Uncle Scrooge” n° 6 del mese di giugno 1954 dal titolo: “Tralla La“;

da noi su collana “Albi d’oro”, n. 30 del 25 luglio 1954 con il titolo: “Zio Paperone e la dollarallergia“.

Su “Walt Disney’s Comics and Stories” n° 181 del 1955, nella storia: The Chickadee Challenge, Carl Barks crea le “Chickadees Patrol” (Gioiette), le GM in versione “femminile”, capitanate da “Capitan Fortezza” (in originale Captain Ramrod), che rivaleggiano con i maschietti. Storia da noi pubblicata su Topolino libretto n° 134 del 10 marzo 1956 con il titolo: “Paperino e la gara del ponte”.

Su “Walt Disney’s Comics and Stories” n° 213 del giugno 1958, nella storia: “Dodging Miss Daisy”, sempre di Barks, appare per la prima volta il “General Snozzie” (Generale Fido), la mascotte del gruppo, nonché fidato segugio (dagli anni ’90 viene sostituito un altro nasuto segugio: “Lapo”). Storia da noi pubblicata su Topolino libretto n° 208 del 10 aprile 1959: “Paperino e la data terribile”.

Nel mese di Agosto del 1966 usciva il primo numero di una serie dedicata appositamente alle GM: “Huey, Dewey and Louie Junior Woodchucks”; e la prima storia pubblicata aveva come titolo: “Meet The Thing”, Vic Lockman ai testi e Tony Strobl ai disegni.

La figura del Gran Mogòl compare invece per la prima volta nella storia: “Rescue of the Grand Mogul“, testi di Vic Lockman e disegni di Tony Strobl, pubblicata su “Huey, Dewey and Louie Junior Woodchucks” n° 2 dell’agosto 1967; in Italia sul Topolino libretto della Mondadori n° 621 del 22 ottobre 1967 con il titolo: “Qui, Quo, Qua e il salvataggio del Gran Mogòl”.

Il Gran Mogol ha cambiato più volte aspetto, il più conosciuto è quello di un “papero” piuttosto robusto con divisa rossa e pieno di medaglie. 

Dagli anni ’90 ha preso anche un nome, “Bertie McGoose”, e si è “stabilizzato” come figura.

Suoi superiori sono il “Grandissimo Mogòl” e “l’Arci-Mogòl”. Ogni gruppo di “Marmotte” ha il suo Gran Mogol e vari “generali” che fanno incetta di medaglie, ambiti riconoscimenti dell’organizzazione guadagnati quando ci si mette in evidenza per opere meritorie. Qui, Quo, Qua ne hanno ottenute parecchie tanto da raggiungere, appunto, la qualifica di generali

La prima storia tutta “italiana” con protagoniste le GM è: “Zio Paperone e la maracas di Maracaibo”, testi di Attilio Mazzanti e disegni di Luciano Capitanio, pubblicata sull’Almanacco di Topolino n° 62 del febbraio 1962.

Mentre la prima storia italiana con il “titolo” dedicato alle GM è: “Le Giovani Marmotte e il Manuale Interplanetario”, testi di Jerry Siegel, disegni di Luciano Gatto, pubblicata su Topolino libretto n° 890 del 17 dicembre 1972.

A proposito di avventure “fantastiche”, ricordo ad esempio la saga contro il terribile “Giocattolaio”, di Jerry Siegel e Guido Scala, con la prima avventura pubblicata su Topolino libretto n° 922 del 29 luglio 1973, in cui il malvagio “topastro” utilizza degli enormi giocattoli per compiere azioni malvagie nel magico paese dei giocattoli.

Il Manuale delle GM ha avuto anche una contro-parte “negativa” nella storia: “Qui, Quo, Qua e la guerra dei manuali”, testi di Rodolfo Cimino e disegni di Romano Scarpa, pubblicata sul Topolino n° 985 del 13 ottobre 1974.

La trama vede la Banda Bassotti “disturbata” dalle celebrazioni delle GM riunite al gran completo e, per far cessare il baccano, lancia una sfida tra le migliori 3 GM e i loro tre nipotini, che saranno aiutati dal “Manuale dei Giovani Marioli”, sfornato grazie al contributo dei ragazzacci più malandrini  sparsi per il mondo. 

A rappresentare le GM sono Qui, Quo e Qua, che dimostrano la superiorità del loro Manuale, il quale insegna la solidarietà mentre quello dei Marioli insegna solo a sfruttare gli sforzi altrui.

I racconti di Don Rosa sulle GM.

L’autore statunitense Don Rosa nella sua storia sulle Giovani Marmotte, ci ha raccontato che sono state fondate da “Clinton Coot”, figlio di “Cornelius Coot” (il fondatore della città di Paperopoli).

Cornelius aveva fondato la “Milizia delle Marmotte” a difesa del villaggio appena creato, e il figlio vi si ispirò per fondare un’organizzazione di ragazzi a difesa della natura. La sede era un forte costruito dai primi coloni sulla famosa “Collina Ammazzamotori” (prima si chiamava “Ammazzamuli”), acquistata poi da Paperone per edificare il deposito. La storia è: “L’invasore di Forte Paperopoli” (“The Invader of Fort Duckburg”, del 7 marzo 1994), pubblicata negli USA su “Uncle Scrooge” n° 294 dell’agosto 1995; pubblicata in Italia su: “Zio Paperone” n° 79 dell’aprile 1996. 

Ha narrato poi anche la nascita del Manuale in: “Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta” (“Guardians of the Lost Library”, del 1993), pubblicata negli USA su “Uncle Scrooge Adventures” n° 27 del 17 maggio 1994; in Italia su “Zio Paperone” n° 83 dell’agosto 1996. 

Qui, Quo, Qua accompagnano lo Zio Paperone ripercorrendo il tragitto fatto dai documenti perduti della Biblioteca, e scoprono che il famoso Manuale delle GM, tratto dalla prima edizione scritta da Clinton Coot, un librone molto pesante e ingombrante, è stato ricavato a sua volta dalla sintesi dei documenti conservati nella “Biblioteca d’Alessandria d’Egitto”.

I documenti della Biblioteca, che contenevano tutte le conoscenze delle antiche civiltà arricchite poi da aggiunte successive, furono salvati dall’incendio che la distrusse al tempo di Giulio Cesare per merito dei “Guardiani della Biblioteca perduta” fondati da Cleopatra.

Furono poi fatte copie inviate a Costantinopoli, e da lì giunsero in Italia dopo le Crociate; quindi, attraverso molti personaggi storici fra cui Lorenzo De Medici, Cristoforo  Colombo e Pizarro, giunsero in Perù arricchendosi man mano con il sapere di tutti quei personaggi e delle civiltà che vi misero mano. Nel viaggio di ritorno in Europa, a bordo di una nave, i documenti furono intercettati dal pirata Francis Drake, che li nascose sotto “Forte Drakeborough”, dove sorse poi Paperopoli.

Il contenuto dei libri fu quindi ricopiato da “Fenton Penworthy” (un membro della ciurma di Drake) in un grande libro, che custodì nei sotterranei del forte. Cornelius lo trovò e lo lasciò al figlio Clinton che ne ricavò la prima edizione del mitico Manuale.

Don Rosa completa la storia delle GM raccontandoci anche su come Qui, Quo e Qua siano entrati a farne parte. La storia è: “Le Giovani Marmotte – Q.U.E.S.T.I.O.N.E. D.I. G.E.R.G.O” (W.H.A.D.A.L.O.T.T.A.J.A.R.G.O.N.), scritta il 10 ottobre 1997, e pubblicata prima in Italia su “Zio Paperone” n° 98 del novembre 1997, e poi negli USA, su “Uncle Scrooge” n° 309 del gennaio 1998. 

Nella storia Paperino ripensa a quando i tre nipotini erano pestiferi e ne combinavano di tutti i colori; decidendo quindi di portarli ad un raduno di GM per mostrare loro come ci si doveva comportare.

Qui apprendono che Nonna Papera è addirittura la nipote del fondatore, allora i tre si iscrivono. Nonostante un disguido iniziale, i capi supremi accettano la loro iscrizione e, come prova d’ingresso, gli affidano la missione di trovare i resti del vecchio Forte che svettava sulla Collina Ammazzamotori, e ricostruirlo.

I Manuali delle GM versione Mondadori.

La Mondadori Editore realizza il sogno di tutti noi bimbi (all’epoca), stampando dal ’69 al ’89 ben 8 Manuali delle Giovani Marmotte, curati da Elisa Penna, Mario Gentilini, Gaudenzio Capelli, Vezio Melegari e con i disegni di Giovan Battista Carpi.

In seguito, negli anni ‘90, furono ristampati in 9 volumi. Ovviamente i “nostri” manuali non contenevano tante notizie come quello dei fumetti, ma erano comunque ricchi di curiosità, giochi e informazioni sui più disparati argomenti.

Soprattutto il 1°, del 1969, e il 3° del 1977 parlavano di cultura generale;

mentre il 2° del 1975, e il 6° del 1985, erano più specializzati in giochi e passatempi;

il 4° del 1981 – “Speciale sport”, ci parlava dei giochi olimpici e di molti sport, narrando la loro nascita e i vari campioni. Il 5° del 1982 era dedicato a fiori e piante;

il 7° era del 1986, mentre l’8° del 1989 e si occupava di arti e artisti.

E c’era anche il “Manuale del Gran Mogol”, del 1980.

Il Club delle GM.

Oltre ai Manuali, la Mondadori, dall’Aprile del 1976, realizzava anche il mensile dedicato alle GM: “Il Club delle Giovani Marmotte”, che durò fino al gennaio 1982 con 74 numeri, con storie sia italiane che straniere e varie rubriche e curiosità; era riservato solo ai soci del Club delle GM.

Per chi entrava a fare parte del Club c’erano anche dei libri cartonati con copertina rigida, e vari gadget: adesivi, gagliardetti, tessere d’iscrizione, giochi vari, e anche diplomi di qualifica, con i gradi di Volpe, Aquila ecc., il tutto pubblicizzato sulle pagine del “Topolino” di quegli anni.

Le “nuove” GM.

Da febbraio 1995, la “The Walt Disney Company Italia” fa partire il mensile: “GM – Giovani Marmotte

con nuove storie e nuovi personaggi. 62 numeri fino al marzo del 2000. Ad affiancare Qui, Quo e Qua arrivano altre “marmotte”, come il “poco coraggioso” Alvin; l’esperto in computer Chips; il goloso cuoco da campo Lardello; Chuck, pratico della vita cittadina; e Newton, il geniale nipote di Archimede Pitagorico.

2 pensieri su “Le Giovani Marmotte e il loro mitico Manuale

Lascia un commento