Personaggi del Corriere dei Piccoli: Fantòm

Fantòm è un personaggio pubblicato sul “Corriere dei Piccoli” dal n° 40, in edicola dal 6 Ottobre 1977; è una creazione dello scrittore e fumettista italiano Tiziano Sclavi, che si occupava dei testi, mentre i disegni erano affidati a Gianni Peg, alias l’illustratore, e autore di fumetti e cartoni, Giovanni Pegoraro.

Sclavi è ricordato soprattutto per essere l’autore di un altro famoso personaggio del mondo dei fumetti, “Dylan Dog”, ma prima aveva anche fatto parte della redazione del “Corriere dei Ragazzi”, dove, insieme ad Alfredo Castelli, aveva partecipato alle sceneggiature della serie a fumetti: “Gli Aristocratici”; poi aveva realizzato anche propri personaggi come “Altai & Jonson”, con i disegni di Giorgio Cavazzano.

Dopo la chiusura del Corriere dei Ragazzi, Sclavi entra a far parte della squadra che si occupa del Corriere dei Piccoli, realizzando altre serie come “Allister e Miki”, sempre con i disegni di Cavazzano, “Sam Peck”, con i disegni di Cesare Colombi e, appunto, Fantòm.

Le storie di Fantòm sono apparse nei seguenti numeri del Corriere dei Piccoli, con i seguenti titoli:

– Corriere dei Piccoli n° 40  – 6 ottobre ’77 – Fantòm

–   “ n° 41 – 13 ottobre ’77 – La rosa sfiorita

–   “ n° 42 – 20 ottobre ’77 – L’ultimo vagone

–   “ n° 48 – 1 dicembre ’77 – La dama in nero

–   “ n° 50 – 15 dicembre ’77 – Il Pallone n. 13

–   “ n° 1 – 5 gennaio ’78 – La montagna incantata

–   “ n° 3 – 19 gennaio ’78 – Il teatro del delitto

–   “  n° 7 – 16 febbraio ’78 – Il fantasma della corsa

–   “ n° 10 – 9 marzo ’78 – Il raggio della morte

–   “ n° 18 – 4 maggio ’78 – La stella del circo

– “ n° 33 – 17 agosto ’78 – Il ballo in maschera

Fantòm si ispira probabilmente a “Fantòmas”, il personaggio creato dagli scrittori francesi Marcel Allain e Pierre Souvestre nel 1911, che hanno realizzato diversi romanzi, da cui hanno tratto spunto varie versioni sul grande schermo sia negli anni ’10 che ’30;

e nei ’60, con la parodia dei film interpretati dall’attore “Louis De Funés” nei panni del commissario “Juve”, acerrimo nemico del criminale.

Il Fantòmas originale è piuttosto cattivo, e semina delitti e furti, mentre il “nostro” Fantòm è più in stile ladro-gentiluomo alla Arsenio Lupin, e lotta sempre per il bene.

L’ambientazione è nella Francia della fine del 19° secolo. Nella prima avventura, che occupa 5 episodi, ci troviamo all’ambasciata della Polonia a Parigi, dove è in corso un ballo con invitata tutta la crema dell’aristocrazia parigina. Tra le opere d’arte mostrate dall’ambasciatore, c’è un dono che la Polonia ha inviato al governo francese come buon augurio per l’imminente stipula del contratto per limitare le bombe e… “i temperini…”.

L’opera (si fa per dire…) è: “l’Aquila Strabica”! Il cui unico pregio è quello di essere fatta d’oro e diamanti. Tra gli ospiti del ricevimento ci sono anche l’ispettore “Nonplus” della Sureté, con i suoi fidi assistenti, e c’è la bella “Stella”, figlia dell’ambasciatore polacco.

All’improvviso la luce svanisce e, al suo riapparire, si scopre che il prezioso reperto è stato rubato; allarme e confusione generale, che vengono aumentati dall’apparizione di un misterioso individuo in frac, cilindro e maschera nera, con due colombe in mano, che regala all’estasiata Stella. 

Si presenta come Fantòm, il giustiziere mascherato, dicendo di non essere lui l’autore del furto, ma che ha intenzione di recuperare l’Aquila per evitare l’incidente diplomatico e il possibile scoppio di una guerra. Tutti, invece, gridano che il ladro è sicuramente lui, ma gli agenti di Nonplus, tra cui il solerte sergente “Anfossi”, non riescono a prenderlo, perché, dopo uno sbuffo di fumo, Fantòm scompare  

per poi riapparire lanciandosi agilmente verso una finestra; per strada un auto lo attende per la repentina fuga.

Il ladro è il perfido “Knuttel”, un personaggio erroneamente stimato in Francia, protetto dal suo fido scagnozzo “Sandoz”. Anche Stella viene rapita dai cattivi. Questo motiva ancor di più Fantòm che ritroviamo, con i suoi compagni d’avventura, mentre inseguono i due cattivi sull’Orient Express, dove lo scagnozzo fa una brutta fine.

Fedele compagno e aiuto di Fantòm è “Jack La Marmotte”, che ha la particolarità di dire il contrario di quello che pensa, 

così se vuole, ad esempio, dire di acciuffare un furfante, dice: “spero che riuscirai a scappare”, o se spera che Fantòm si salvi, dice: “spero che l’ispettore ti prenda”, e così via.

Anche Knuttel perde la vita e, all’interno di un vagone staccato dal corpo principale, i nostri eroi ritrovano l’Aquila Strabica, ma non Stella. 

Poco più in là, da un casolare, una misteriosa dama in nero fugge su una mongolfiera, tirandosi dietro la povera ragazza.

Fantòm, La Marmotte, Nonplus e Anfossi, sono affranti e sperduti sulle Alpi Svizzere. Fortunatamente da quelle parti passa uno stormo di mongolfiere e strane macchine volanti, e tra di esse, ecco il maggiordomo dell’ambasciatore: “Giovanni”.

Anche lui, da appassionato, stava partecipando alla gara annuale di piloti inventori. Subito saltano tutti a bordo e inseguono la dama in nero. Dama dalle mille risorse, infatti con una sventagliata di mitra abbatte il pallone degli inseguitori che precipitano, meno male, sulla morbida neve. Poi vedono la mongolfiera braccata sparire all’interno di una montagna!

Iniziata la scalata, incontrano un vecchio eremita che dice di essere un mago, portato lì da una terra lontana, da un crudele essere.

Era stato lui a creare quella “Montagna Incantata”, ma era stato tradito dal malvagio; prima di crollare esausto, fa entrare i nostri eroi al suo interno aprendo un passaggio.

Apparizioni mostruose iniziano a tormentarli, ma Fantòm capisce che sono solo illusioni. Si ritrovano quindi in una grande caverna dove la dama in nero tiene prigioniera Stella.

Fantòm si lancia coraggiosamente all’attacco, e la strappa dalle grinfie della dama che va in frantumi perché era fatta di vetro e metallo: era un robot!

Risuona poi una voce maligna, che annuncia di essere il genio del male, “Maleficus”; voleva far scoppiare una guerra ed ora si vendicherà facendo saltare la montagna ed i suoi occupanti. Fantòm non si perde d’animo e fa salire tutti sulla macchina volante della dama; recuperano anche il povero eremita e si allontanano giusto in tempo prima dell’immensa esplosione. Fantòm può così abbracciare la sua amata Stella.

Quest’avventura ha occupato 5 puntate della saga del giustiziere mascherato, poi ci sono altre storie in parte auto-conclusive, come la prima successiva: “Il teatro del delitto”, in cui vediamo anche Fantòm senza maschera nelle vesti di “Pollock il prestidigitatore”.

Ritroviamo Stella in compagnia di suo padre, l’ambasciatore “Jacoposky”, alla serata di gala dell’Odeon di Parigi.

All’apparire di Pollock, il più grande mago del mondo, Stella non riesce a trattenersi dal gridare il nome di Fantòm, tale è la somiglianza del mago con il celebre ladro. Ovviamente Pollock nega di esserlo e parte con la sua esibizione.

Presente è anche l’ispettore Nonplus e il sergente Anfossi, così come il fido compagno di Fantòm, Jack La Marmotte.

Dopo un omicidio si scatena il solito parapiglia, e Stella aveva visto giusto, infatti Pollock indossa i panni di Fantòm (gli basta mettere la maschera…) e, aiutato da La Marmotte, fa catturare il vero colpevole mentre tutti, ovviamente, già lo accusavano di complicità.

Ancora un breve abbraccio e un bacio alla sua amata Stella, e poi via, scomparso nella notte come un fantasma. Visto? Non visto? Sparì! Arrivederci Fantòm.

Con queste parole si concludevano sempre le sue avventure, che però non abbiamo più visto né sul Corriere né altrove, dopo l’ultima avventura pubblicata sul n° 33 del Corriere dei Piccoli del 17 agosto 78 – Il ballo in maschera.

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